Esteriormente appariamo così diversi l’uno dall’altra, ma in fondo è questo quello che ci piace, ed è la stessa cosa che ci fa sentire uguali. Come due poli opposti che si attraggono, come le onde che si infrangono contro gli scogli, come il tuo sguardo che consuma il mio viso. Nulla di eccezionale, ma semplicemente naturale.
“Just
a perfect day; problems all left alone; weekenders on our own it’s such fun.
Just a perfect day, you made me forget myself. I thought I was someone else,
someone good” scriveva e cantava Lou Reed nel 1972. Weekenders on our own è
come ci siamo sentiti, ammirando un’alba mozzafiato: il timido sole che si
affacciava da dietro al deserto e un mare infinitamente blu davanti a noi,
nella desolazione di una spiaggia alle 5 di mattina.
Uno
spettacolo che, dal vivo, toglie il fiato ogni volta. Uno spettacolo da A-MA-RE.
Dall'unione delle parole "amareggiare"(rendere amaro) e "meriggiare"(riposarsi nelle ore calde del pomeriggio), la foto accosta come in un'antitesi l'elemento mare, spesso collegato alla libertà ed il piacere, alla filosofia del "mal di vivere" di Montale; rendendolo difatti amaro.
MARIO ZITO
IN DUE VALIGIE
Possiamo provarci. Armiamoci di volontà e
saliamo questa salita che pare una montagna, quel che ci servirò lo abbiamo. C’entra
di tutto in una valigia, figurati in due. Se le orme sono doppie, potremo
essere stanchi ma su saremo felici.
Una delle bellezze dell’amore è la
condivisione del viaggio, e dividersi il bagaglio da portare alleggerisce il
cuore e favorisce il sorriso. Allora saliamola questa montagna, alla vetta ci
aspetta la felicità.
Ho
visto l’ingenuità, l’amore per la vita e per la libertà fare capolino insieme
al primo sole primaverile ed ho pensato che forse, troppo spesso, ce ne
dimentichiamo.